Eccoci di nuovo qui, a riflettere sull’Autunno, sulle sue energie e su come connettersi a queste per prepararsi nel migliore dei modi a questa stagione.
Abbiamo già visto alcune pratiche utili per il radicamento e la riconnessione con la Terra. Oggi, voglio parlarti di un altro aspetto fondamentale per vivere davvero l’energia dell’Autunno: la gratitudine.
Come dicevamo, Settembre è il mese del raccolto, quello in cui nelle tradizioni antiche si celebravano il Sole e la Terra per i frutti ormai maturi e si piantavano i semi per il raccolto successivo.
Queste celebrazioni altro non erano che atti di gratitudine. Non è un sentimento semplice da vivere e discutere nella nostra epoca, quello della gratitudine, perché soprattutto nella cultura in cui viviamo siamo abituati a un tipo di competitività con gli altri e con noi stessi che nutre l’ego in maniera più o meno evidente. Gratitudine è appagamento, essere felici per ciò che si è ricevuto, senza riserve.
Spesso tendiamo ad associare a questo concetto la parola “accontentarsi” e pensiamo che la gratitudine sia un’emozione di superficie, ricoperta di luce solo per ipocrisia… Ma non è affatto così. Essere “grati” si avvicina molto più a una sensazione di appagamento interiore, santosha, per scomodare Patanjali, e per comprenderla basta andare con la mente a tutti quei momenti in cui le piccole cose della vita ci hanno fatti sentire pieni, vivi, liberi: la bellezza di un tramonto, la serenità dopo una lezione di yoga, svegliarsi al mattino accanto a chi amiamo o anche solo trascorrere una serata in pizzeria con gli amici di sempre!
Lavorare sulla gratitudine è lavorare sull’Anahata Chakra, il chakra del cuore. Puoi farlo attraverso meditazioni specifiche e usando cristalli sia durante la meditazione che indossandoli come ciondoli all’altezza del cuore (vibrano in risonanza con il terzo chakra le pietre verdi come l’avventurina e quelle rosa come la rodonite o il quarzo rosa).
Nella tua pratica yoga, per coltivare la gratitudine inserisci delle asana che aprano il petto e le spalle, come quelle che ti indico di seguito.
Asana per aprire il cuore
Le asana di apertura sono energizzanti e attivanti, tanto che Iyengar le consigliava per combattere la depressione. Di seguito ti parlerò di alcune di queste asana, aggiungendo dei consigli su come eseguirle, ma queste indicazioni non sono esaustive, perciò presta molta attenzione e, se sei un principiante, cerca di eseguire queste posizioni sotto la supervisione di un insegnante qualificato prima di provare in autonomia.
- Hasta Uttanasana (posizione delle mani sollevate o di intenso allungamento delle mani): è la seconda posizione del Saluto al Sole classico. Parti da Tadasana, la posizione della montagna. Tieni le mani giunte al petto in Anjali Mudra. Da qui, inspirando, distendi le braccia e le mani verso l’alto. Prova a ruotare le braccia come se stessi avvitando una lampadina, tenendole sempre in linea con il resto del corpo. Attiva gli addominali e porta il bacino in avanti. Piegati all’indietro lentamente e con consapevolezza, facendo partire il piegamento dal collo, poi incurva la zona dorsale e infine la zona lombare. Fai attenzione a non comprimere le vertebre!
- Bhujangasana (posizione del cobra): altra asana tra le più celebri, presente nelle varie sequenze del Saluto al Sole, il cobra è una posizione ottima per rinforzare la parte posteriore del corpo, ma eseguila con cautela e assicurati di aver fatto un po’ di riscaldamento prima. Con la pancia a terra, le gambe distese e il dorso dei piedi a terra, porta le mani con le dita all’altezza dei lobi delle orecchie (o del petto, se vuoi intensificare). Assicurati che i gomiti siano ben stretti verso il petto e mantieni le spalle basse. Inspirando, spingi a terra col bacino e sali con il petto.
- Ustrasana (posizione del cammello): quest’asana è una posizione di intensa apertura e può essere più complessa e impegnativa da eseguire, soprattutto se non si sa come evitare di scaricare tutto sulla zona lombare. Assicurati di aver fatto un bel po’ di riscaldamento prima, e di aver preso confidenza con dei piegamenti all’indietro più semplici. Siediti sulle ginocchia e sali su coi glutei, in modo da stare dritto sulle tibie come nella foto in alto. Le mani sono sulla zona lombare, i gomiti piegati. All’inizio, tieni le punte dei piedi puntate a terra. Per eseguire la posizione completa, inspira e con cautela prova a toccare il tallone destro con la mano destra. Poi, fai lo stesso con il tallone sinistro. Se vuoi intensificare, distendi il dorso dei piedi a terra. Tieni forti gli addominali e mantieni per alcuni respiri.
Nel praticare queste asana noterai che non agisci solo ed esclusivamente sul chakra del cuore. Per esempio, Ustrasana ha effetti evidenti anche sulla gola: questo vale per ogni asana, non si lavora mai su un singolo chakra, ricordalo 😉
Bene, mi sono dilungata tantissimo quindi taglio corto e ci rivediamo per il prossimo post!